Grande attesa da parte delle imprese per il decreto del Ministero dello Sviluppo Economico che prevede il contributo a fondo perduto perequativo, ovvero un contributo che, rispetto ai precedenti ristori che si basavano sulla perdita di fatturato, verrà calcolato sulla differenza di perdita di risultato avvenuta nel periodo d’imposta 2020 rispetto al periodo di imposta precedente.
Il contributo a fondo perduto perequativo, quindi, si baserà finalmente sulle effettive perdite economiche subite, e sarà assegnato in percentuale in base alla perdita.
Come funziona il contributo a fondo perduto perequativo
Il contributo a fondo perduto perequativo sarà calcolato nel modo seguente: prima si calcola la differenza di utile fra il 2019 e il 2020, poi al risultato si sottrae l’ammontare dei contributi a fondo perduto già incassati tramite i decreti Ristori e Sostegni emanati durante l’emergenza Covid-19, infine si applica un’aliquota diversa in base alle dimensioni del fatturato.
Le aliquote vengono calcolate nel seguente modo:
- ricavi fino a 100mila euro: il 30% della differenza fra l’utile 2019 e quello del 2020;
- ricavi fra 100 e 400mila euro: 20%;
- ricavi fra 400mila e 1 milione di euro: 15%;
- ricavi fra 1 e 5 milioni di euro: 10%;
- ricavi fra 5 e 10 milioni di euro: 5%.
A chi si rivolge
Il Ristoro è rivolto a tutti i soggetti esercenti attività d’impresa, arte e professione, titolari di partita iva attiva al 26 maggio 2021, residenti o stabiliti nel territorio italiano a condizione che si dimostri un peggioramento del risultato economico 2020 rispetto al 2021 superiore al 30%. Inoltre devono aver presentato la dichiarazione dei redditi 2020 entro il 30 settembre 2021 e deve essere stata validamente presentata anche la dichiarazione del 2019.
Come e quando presentare la domanda
Per ottenere il contributo le imprese dovranno presentare specifica domanda all’Agenzia delle Entrate, in base a una procedura che verrà dettagliata con apposito provvedimento.
