Resto al Sud: Contributo a Fondo Perduto per le imprese del Sud Italia

Resto al Sud è un incentivo pensato per i giovani tra i 18 e i 45 anni che intendono sviluppare nuove attività imprenditoriali e libero professionali nelle Regioni del Sud Italia e nelle aree del cratere sismico del Centro Italia (Lazio, Marche, Umbria).

L’ agevolazione copre il 100% delle spese e prevede una parte di Contributo a Fondo Perduto pari al 35% e un finanziamento a Tasso Zero pari al 65% delle spese garantito dal Fondo di Garanzia per le PMI.

Ogni richiedente può ottenere fino ad un massimo di 50.000 euro, per un totale di 200.000 euro nel caso di società composte da quattro soci.

Cosa finanzia Resto al Sud

  • attività produttive nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura
  • fornitura di servizi alle imprese e alle persone
  • turismo
  • attività libero professionali (sia in forma individuale che societaria)

Sono escluse le attività agricole e il commercio.

A chi è rivolto?

Resto al Sud è rivolto agli under 46 che:

  • al momento della presentazione della domanda sono residenti in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia o nei 116 Comuni compresi nell’area del cratere sismico del Centro Italia (Lazio, Marche Umbria) oppure trasferiscono la residenza entro 60 giorni (120 se residenti all’estero) dall’esito positivo dell’istruttoria
  • non sono già titolari di altre attività d’impresa in esercizio alla data del 21/06/2017
  • non hanno ricevuto altre agevolazioni nazionali per l’autoimprenditorialità nell’ultimo triennio
  • al momento dell’erogazione del finanziamento non hanno un lavoro a tempo indeterminato e si impegnano a non averlo per tutta la durata del finanziamento

Alle imprese:

  • costituite dopo il 21/06/2017
  • costituende (la costituzione deve avvenire entro 60 giorni – o 120 giorni in caso di residenza all’estero – dall’esito positivo dell’istruttoria)

Ai liberi professionisti ( in forma societaria o individuale ) che non risultano titolari di partita IVA nei 12 mesi antecedenti la presentazione della domanda per lo svolgimento di un’attività analoga a quella proposta (codice Ateco non identico fino alla terza cifra di classificazione delle attività economiche).

Spese ammissibili

  • ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili (massimo 30% del programma di spesa)
  • macchinari, impianti e attrezzature nuovi
  • programmi informatici e servizi per le tecnologie, l’informazione e la telecomunicazione
  • spese di gestione (materie prime, materiali di consumo, utenze, canoni di locazione, canoni di leasing, garanzie assicurative) – massimo 20% del programma di spesa

Non sono ammissibili le spese di progettazione e promozionali, le spese per le consulenze e per il personale dipendente.

News di Resto al Sud

In base al D.L. 19 maggio 2020 n. 34 (Decreto Rilancio) art. 245,è previsto un ulteriore contributo a fondo perduto per le imprese che hanno completato il progetto ammesso alle agevolazioni Resto al Sud, a copertura del fabbisogno di circolante, pari a 15.000 euro per le attività svolte in forma individuale e fino ad un massimo di 40.000 euro (10.000 euro per ciascun socio) per quelle esercitate in forma di società.

E’ importante sottolineare che Invitalia, con un mese di anticipo rispetto al termine fissato dal decreto, ha già erogato questo contributo a fondo perduto aggiuntivo previsto dal Decreto Rilancio a seguito dell’emergenza Covid-19 alle imprese finanziate con Resto al Sud che ne avevano fatto richiesta a giugno.

Questo nuovo incentivo consentirà alle imprese beneficiare di Resto al Sud di realizzare ulteriori investimenti volti alla digitalizzazione dei processi produttivi e gestionali, come, per esempio, l’implementazione di un e-commerce, e si pone come un’ulteriore opportunità per riprogettare e/o rinnovare le imprese a seguito dei mutamenti di scenario post Covid-19.

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