La Legge di Bilancio 2021, pubblicata il 31 Dicembre 2020 in Gazzetta Ufficiale, ha proposto importanti novità in merito alle misure per il rilancio delle imprese italiane, e alcune di queste interessano direttamente Invitalia e il Bando Resto al Sud.
L’importante novità per Resto al Sud è l’aumento dell’età massima dei soggetti beneficiari che possono accedere al contributo, che passa dai 45 ai 55 anni. Già la Legge di bilancio 2019 aveva innalzato la soglia da 35 a 45 anni. Al momento, pertanto, potranno accedere al Bando i soggetti che alla data di presentazione della domanda abbiano 18 anni già compiuti o 56 anni non ancora compiuti.
Lo scopo di Resto al Sud è quello di sostenere l’imprenditorialità giovanile nel Sud Italia ed evitare che i giovani talenti del Mezzogiorno decidano di lasciare la propria terra per cercare fortuna in altri Paesi. Resto al Sud, infatti, è un ottima opportunità per i giovani che intendono crearsi il proprio lavoro a partire da una buona idea e un buon piano d’impresa. Ancora di più in un periodo come quello che stiamo vivendo, in cui i posti di lavoro scarseggiano e la crisi economica è sempre più grave, soprattutto al Sud, e l’idea di avviare una propria iniziativa imprenditoriale potrebbe rappresentare, per i giovani italiani, l’unica via d’uscita a un futuro nebuloso e incerto.
Resto al Sud: cos’è
Resto al Sud, in sintesi, è un agevolazione, introdotta nel 2017, che consente ai giovani tra i 18 e i 55 anni di avviare nuove attività imprenditoriali e libero professionali nelle Regioni del Sud Italia e nelle aree del cratere sismico del Centro Italia (Lazio, Marche, Umbria).
La misura prevede l’erogazione di un massimo di 50.000 Euro per ogni richiedente, che può arrivare a 200.000 Euro nel caso di società composte da quattro soci. Per le sole imprese esercitate in forma individuale, con un solo soggetto proponente, il finanziamento massimo è pari a 60.000 euro. Copre il 100% delle spese ammissibili, di cui il 50% a Fondo Perduto e il restante 50% sotto forma di finanziamento a Tasso Zero da restituire in 8 anni, di cui i primi due di preammortamento.
Resto al Sud: cosa finanzia
Resto al Sud non finanzia attività agricole e quelle legate al commercio. Sono finanziabili le attività produttive nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura, le attività per la fornitura di servizi alle imprese e alle persone, quelle legate al turismo, e le attività libero professionali (sia in forma individuale che societaria).
Possono essere finanziate le spese che riguardano la ristrutturazione o la manutenzione degli immobili, l’acquisto di macchinari e attrezzature nuovi, programmi informatici e spese di gestione per un massimo del 20% del programma di spesa.
Resto al Sud: a chi è rivolto
Resto al Sud si rivolge agli under 56 che hanno la residenza in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia o nei 116 Comuni compresi nell’area del cratere sismico del Centro Italia (Lazio, Marche Umbria) o che cambino la propria residenza in una di queste regioni entro 60 giorni dall’esito positivo dell’istruttoria.
Si rivolge anche alle imprese costituite dopo il 21/06/2017 o a quelle costituende, e ai liberi professionisti che non risultino titolari di partita IVA nei 12 mesi antecedenti la presentazione della domanda per lo svolgimento di un’attività analoga a quella proposta.
Come presentare la domanda
La domanda può essere presentata esclusivamente online attraverso il portale di Invitalia, in seguito alla registrazione nella piattaforma tramite firma digitale e un indirizzo di posta certifica (PEC). La domanda è composta da un Business Plan in cui deve essere sviluppata un analisi dettagliata sull’idea di business, il team e l’organizzazione della futura azienda, l’analisi di mercato, il modello di crescita, gli aspetti tecnici ed economici e il programma di spesa.
Invitalia valuta le domande in ordine cronologico di arrivo entro 60 giorni dalla data di presentazione e verifica il possesso dei requisiti anche attraverso un colloquio con i proponenti. Non ci sono graduatorie, e non sono previste scadenze per la presentazione delle domande, in quanto si tratta di un incentivo “a sportello”: le domande possono essere presentate fino al termine dei fondi disponibili.