Digitalizzazione delle imprese: intervista a Walter Piras

La digitalizzazione delle imprese, come già abbiamo avuto modo di vedere in altri articoli presenti nel blog, è stato il topic centrale della maggior parte dei bandi pubblicati nel 2020 dagli Enti regionali, nazionali e comunitari. Come abbiamo visto, l’Italia occupa gli ultimi posti sul fronte dell’innovazione digitale, ed è un dato di fatto che le aziende del nostro Paese siano in estremo ritardo sia per quanto riguarda il progresso tecnologico sia per quanto concerne l’implementazione di strumenti all’avanguardia all’interno del proprio processo produttivo. E la crisi economica causata dalla pandemia per Covid-19 ha messo ancora più in risalto questo gravissimo e importantissimo ritardo.

Il parere di Walter Piras sulla digitalizzazione delle imprese

In vista dell’apertura il 15 Dicembre 2020 del bando Digital Transformation, un’agevolazione promossa dal Mise a sostegno della trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi delle micro, piccole e medie imprese, abbiamo intervistato Walter Piras, CEO e Founder di Atlas srl, per chiedergli un parere sul tema della digitalizzazione delle imprese e su come investire al meglio i fondi messi a disposizione.

Atlas srl è una Start-Up Innovativa giovane e in costante e rapida ascesa, che grazie alla creazione dei suoi software gestionali per le aziende, oggi conta oltre 700 clienti e 37.000 utenti attivi in tutt’Italia. Tra i suoi prodotti più importanti ricordiamo AssoFacile™, un gestionale inCloud rivolto alle Associazioni.

Ciao Walter, ti chiedo: pensi che le imprese italiane e in particolare quelle sarde siano effettivamente indietro sulle tecnologie digitali?

Ciao Francesca. In base alla mia esperienza posso affermare che le aziende sarde si trovino sicuramente sotto la media nazionale riguardo l’utilizzo di tecnologie digitali come software inCloud (ndr. “luoghi” virtuali in cui vengono archiviati e raccolti i dati aziendali). Ho avuto modo di notare che la maggior parte di esse sono ancora legate all’utilizzo di software generici come quelli presenti nei pacchetti Office (word, excel, etc).

È importante far presente, però, che le aziende dirette da under 40 sono, al contrario, più predisposte a studiare e gestire i loro flussi di lavoro attraverso automatismi tecnologici offerti ad esempio dalle WebApp; questo le porterà nel prossimo decennio a superare aziende oggi ritenute storiche e consolidate, ma che presto si troveranno travolte da un mercato sempre più esigente, che, a quel punto, si affiderà ad aziende in grado di dare risposte più celeri e performanti.

E per quale motivo sono così indietro? Mancano i fondi o non ritengono così importante investire nella digitalizzazione?

Se le aziende usufruissero dei bandi pubblici messi a disposizione dagli Enti probabilmente non ci sarebbe alcun problema di tipo economico. L’ostacolo più grande, in realtà, è la scarsa informazione. Infatti la maggior parte delle aziende non conoscono l’esistenza di contributi e finanziamenti, non si preoccupano di cercarli in rete e purtroppo la maggior parte dei consulenti e commercialisti non aggiornano i propri clienti periodicamente su questo argomento. Sono certo che le aziende potrebbero capire l’importanza dell’investire nella digitalizzazione se trovassero persone e canali che gli spiegassero, innanzitutto, cos’è e quali sono i vantaggi. Per questo ritengo che Contributi Sardegna stia facendo un ottimo lavoro in tal senso.

Per alcune persone, sentire parlare di stampanti 3D, droni, fibra ottica, auto elettriche si tratta di “futuro”, in realtà persone come Elon Musk (ndr. fondatore, tra le altre cose, di PayPal e Tesla Motors) ci dimostrano l’opposto.

Quali sono le soluzioni di tipo informatico e digitale su cui, secondo te, dovrebbe investire una MPMI che ha intenzione di digitalizzarsi nel 2020?

Il primo consiglio è quello di dare più spazio all’area marketing, investendo in un team che abbia competenze di Content Marketing, Funnel Marketing e che utilizzi software CRM avanzati e piattaforme per le sponsorizzate su Google, Facebook, TikTok, Instagram, Linkedin, Telegram etc.

Il secondo consiglio è quello di aumentare le performance aziendali, attraverso l’utilizzo di software in Cloud realizzati ad hoc per snellire i processi, ridurre i tempi, gestire il personale con efficacia, monitorare le KPI (i dati indicatori che misurano l’andamento di ogni singolo processo aziendale). L’utilizzo di una piattaforma in Cloud inoltre elimina i costi di gestione legati all’uso di infrastrutture fisiche e di hardware. Il mio consiglio è quello di evitare le versioni gratuite in quanto limitate, e, al contrario, di approfittare dei contributi e finanziamenti pubblici per farsene realizzare uno su misura che garantirebbe negli anni sia un risparmio economico che una maggiore efficacia, conquistando così il proprio mercato.

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