Dal 1° al 31 marzo 2023 le imprese, i lavoratori autonomi e gli enti non commerciali possono presentare la comunicazione per l’accesso al Bonus pubblicità 2023, il credito d’imposta, attivo dal 2018, per gli investimenti pubblicitari effettuati sulla stampa quotidiana e periodica, anche on line.
Come funziona il Bonus pubblicità 2023
Per il Bonus pubblicità 2023 viene ripristinato il “regime agevolativo ordinario”: il credito d’imposta viene concesso nella misura unica del 75% del valore incrementale degli investimenti effettuati in campagne pubblicitarie esclusivamente sulla stampa quotidiana e periodica, anche on line; requisito per accedere all’agevolazione è il presupposto dell’incremento minimo dell’1 per cento dell’investimento pubblicitario, rispetto all’investimento dell’anno precedente.
Rispetto agli scorsi anni non sono più agevolati gli investimenti pubblicitari effettuati sulle emittenti televisive e radiofoniche, analogiche o digitali.
Il credito d’imposta riconosciuto è utilizzabile esclusivamente in compensazione mediante il modello F24, che deve essere presentato tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle entrate.
A chi è rivolto
Possono richiedere l’agevolazione le imprese, i lavoratori autonomi e gli enti non commerciali che effettuano investimenti in campagne pubblicitarie, sulla stampa quotidiana e periodica, in edizione cartacea o in formato digitale, registrate al ROC e dotate di Direttore responsabile.
Come e quando presentare la domanda per il Bonus pubblicità 2023
È possibile richiedere il Bonus Pubblicità 2023 inviando la domanda tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate. Per il 2023, la comunicazione deve essere presentata nel periodo compreso tra il 1° ed il 31 marzo 2023.
Per fruire del credito d’imposta, i soggetti interessati devono presentare:
• la “Comunicazione per l’accesso al credito d’imposta”, contenente i dati degli investimenti effettuati o da effettuare nell’anno agevolato;
• la “Dichiarazione sostitutiva relativa agli investimenti effettuati” per dichiarare che gli investimenti indicati nella comunicazione per l’accesso al credito d’imposta sono stati effettivamente realizzati nell’anno agevolato e che gli stessi soddisfano i requisiti.